CONOSCIMI

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"Mejo fidarse de na dona, che de un omo sensa peli."

domenica 31 ottobre 2010

Prima storia, che tratta dello specchio e delle schegge

Oggi è un tempo da fiaba
e da camino
e da coccole...







Guarda, adesso cominciamo, quando saremo alla fine della storia ne sapremo più di quanto ne sappiamo adesso, perché qui si parla di uno spirito cattivo, uno dei peggiori, "il diavolo". Un giorno era proprio di buon umore, perché aveva costruito uno specchio che aveva la facoltà di far sparire immediatamente tutte le cose belle e buone che vi si rispecchiavano, come non fossero state nulla; quello che invece era brutto e che appariva orribile, risaltava ancora di più. I più bei paesaggi sembravano spinaci cotti, e gli uomini migliori diventavano orribili o stavano schiacciati a testa in giù; i volti venivano così deformati che non erano più riconoscibili, e se qualcuno aveva una lentiggine, allora poteva essere ben sicuro che questa si sarebbe allargata fino al naso e alla bocca. Era straordinariamente divertente, diceva il diavolo. Se c'era un pensiero pio e buono questo nello specchio diventava una smorfia, così il diavolo doveva per forza ridere della sua divertente invenzione. Tutti quelli che andavano a scuola di magia, perché lui teneva una scuola di magia, raccontavano in giro che era successo un prodigio: adesso finalmente si poteva vedere, dicevano, come erano veramente il mondo e gli uomini. Corsero intorno con lo specchio e alla fine non ci fu più un solo paese o un solo uomo che non fosse stato deformato nello specchio. Ora volevano volare fino al cielo per prendersi gioco degli angeli e «di nostro Signore». Più volavano in alto con lo specchio, più questo rideva con violenza: riuscivano a malapena a tenerlo; volarono sempre più in alto, vicino a Dio e agli angeli; a un certo punto lo specchio tremò così terribilmente per le risate, che sfuggì loro di mano e precipitò verso la terra, dove si ruppe in centinaia di milioni, di bilioni di pezzi, e ancora di più. E così fece molto più danno di prima, perché alcuni pezzi erano piccoli come granelli di sabbia, e volavano intorno al vasto mondo, e quando entravano negli occhi della gente vi rimanevano, così la gente vedeva tutto storto, oppure vedeva solo il lato peggiore delle cose, perché ogni piccolo pezzettino dello specchio aveva mantenuto la stessa forza che aveva lo specchio intero. A qualcuno una piccola scheggia dello specchio cadde addirittura nel cuore, e questo fu veramente orribile: il cuore divenne come un pezzo di ghiaccio. Alcune schegge dello specchio erano invece così grandi che vennero usate per farne vetri da finestra, ma non era il caso di guardare i propri amici attraverso quei vetri; altri pezzi diventarono occhiali, e questo fu proprio un male, quando la gente metteva gli occhiali per vedere meglio e per essere obiettiva. Il maligno rideva tanto che lo stomaco gli ballava tutto, e gli faceva il solletico. Ma fuori volavano ancora piccoli pezzi di vetro nell'aria. Ora sentiamo cosa accadde.

(Tratta da "La regina delle nevi" di Hans Christian Andersen)

giovedì 28 ottobre 2010

non è melensa monotonia.


FE-LI-CE
che soave suono
vivo e radicato nel petto
rullare di cuori
cangiare di sorrisi




odore di me
tra le tue lenzuola
e tra le pieghe della tua pelle
quando ti muovi.

Non sei mai abbastanza
ma non scompari mai.

mercoledì 27 ottobre 2010

sorrisi perenni

liquidi corpi
mielosi pensieri
arrossisci le mie guance
e dai brividi alla mia pelle
il mio Unico



siamo davvero noi:
Ogni volta, come la prima.

lunedì 25 ottobre 2010

sta notte dormo in un singolo.

menopause familiari

IN-TOL-LE-RAN-ZE.



che il vento, che pulisce l'aria,
non mi rubi il tuo odore!


dimmi che sei nascosto sotto al mio cuscino.

martedì 19 ottobre 2010

"e chi ti dice che io ti avrei lasciato stare?"




c'è un serpente nei miei pensieri
ci sono farfalle nel mio stomaco
c'è il serpente che scende alla gola
e le farfalle bruciano al cuore
rosso di passione e voglie

sono attanagliata dal desiderio di bruciare anche il serpente
che cova uova di dubbi e ripensamenti nei corpi degli amanti
non è peccato il serpente
non peccatori gli amanti

bruciare e soffiare via i resti
perchè non c'è sbaglio ne peccato nell'innamorarsi
nello spogliarsi e mostrarsi all'altro
nuda di tutte le maschere e le difese quotidiane
nuda e solo piena di lui
sorridendo ai suoi occhi.

domenica 17 ottobre 2010

La posizione del leolce

Inquietudini dai fondamenti ben celati
cambiamenti ed evoluzioni
inevitabili
temuti
ed attesi
ed inaspettati
sorrisiesguardi
patinedombre a preoccupare
quando si è troppo felici da abbassare tutte le maschere e le muraglie e le lance,
si è invece sempre armati e con le navi cariche di provviste in attesa di una guerra
di una siccità.
quando si è troppo felici ogni piccolo cambiamento crea scompiglio
come sotto ad una lente d'ingrandimento,
esposti alle bruciature,
dove anche una pulce è leone
o invece è microbo!
(da non voler vedere, ma che ammala al cuore)
paure contrarie
di sopra/sotto
di stra/dis
- VALUTAZIONE

INNAMORATO IPOCONDRIACO

"non finisce l'ossigeno, vero?"
"siamo protetti dal vento, vero?"

e schiene nude come scudo
e fiato sospeso per non alimentare il vento contrario
e fiato fresco che allevia il sudore delle pelli bagnate e fuse e aggrovigliate.
e labbra dischiuse e fiati di gemiti che fanno uscire ed entrare piacere
soffiano via tutti i timori.
e mani che si tengono e sorreggono i corpi e l'amore.

Siamo tutti stupidi ipocondriaci di fronte all'amore.



mercoledì 13 ottobre 2010

non c'è 2 senza t(r)e

confusa
inebriata

nel corpo
nei sensi
tutto è amplificato
tutto mi stordisce
come sott'effettod'innamormento
(èunadrogaconsigliataimalatidicuoretenerefuoridallaportatad'insensibilipuòcrearedipendenza)

paura e timori di necessità prolungata
paura e coscienza che non sarà sempre così
curiosità e voglia di continuare
di sapere
di vedere e viverla
tutt'intera
fino in fondo
fino ad una non fine
conscia della specialità
dell'unicità di noi
così noi
così me
perchè ogni volta è come la prima
perchè ogni nuova volta è un nuovo innamoramento

venerdì 8 ottobre 2010

La posizione del coniglio volante

Il profumo di un sorriso.

il profumo di un sorriso è il profumo filtrato della tua pelle
mischiato agli odori quotidiani
acri e dolciastri
d'alta marea
d'alghe
di sale

di pioggia
d'erba
d'inquinamento
che m'inebria quando meno me l'aspetto
e che mi è addosso e dentro.
è il profumo dei nostri baci
è il profumo delle nostre carezze
è il profumo degli sguardi
è il tuo odore mischiato col mio.
è il sudore e la saliva e gli umori ebbri di piacere

nel profumo del mio sorriso è riflesso il tuo sorriso.

nel profumo di un sorriso
intense e penetranti esplosioni
vortici lenti
e corpi bagnati.
il profumo di un sorriso?
noi.


domenica 3 ottobre 2010

odore di mare e brividi


vuota piena vuota piena vuota piena

svuota la mente
riempi il cuore
svuota i polmoni
riempi i ricordi
svuota le parole
riempi i baci
svuotatisvuotatisvuotatisvuotati
dai pensieri
svuotatisvuotatisvuotatisvuotati
dai dubbi
svuotatisvuotatisvuotati svuotati
e raccontavoi

cancella cancella cancella cancella i se
e se è andata così ci sarà una ragione
congiunzioni astrali e numeri perfetti

in fondo lo sapevi al primo sguardo
e nessuna doccia può levarmi l'odore
e nessuna goccia può lavarmi la saliva sulle labbra
RASSICURATI
e aspetta la prossima volta
come la prima

Causa ed Effetto

Causa ed Effetto
vita